L’approccio strategico è compatibile con il vangelo?
Aspetti critici
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Questo è l’argomento di questo articolo: Psicologia e Cattolicesimo: l’approccio strategico è compatibile con il vangelo?
Psicologia e Cattolicesimo: l’approccio strategico è compatibile con il vangelo?
Se intendiamo l’approccio strategico (derivante da quello costruttivista radicale) come un modo elastico e libero di pensare che nega per definizione ogni verità assoluta possiamo affermare che non è assolutamente compatibile con la religione cattolica e più in generale con il cristianesimo.
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Semplificando: l’approccio strategico deriva dal costruttivismo radicale. Alcuni punti di vista del Buddismo e dello Zen che favoriscono un atteggiamento disilluso e pragmatico al mondo sono in linea con il costruttivismo radicale, ma il Cattolicesimo non ha punti in comune.
Segnalo questo contributo, in inglese, di provenienza cristiana ma non cattolica:
Citazione: “Il costruttivismo radicale (Von Glaeserfeld 1995) fa riferimento a una posizione filosofica secondo cui la realtà non è pre-data alla conoscenza, non si trova esternamente a disposizione della nostra comprensione, ma è costruita dal soggetto. Ciò significa che nessuna osservazione può considerarsi obiettiva e indipendente dal soggetto che conosce. Ogni descrizione è autoreferenziale e riflette sempre l’ordinamento imposto alla realtà del sistema conoscitivo che la esprime” (Fasola 2005, pag. 7).
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Abbiamo osservato che l’approccio strategico in ultimo deriva dalla prospettiva post-moderna.
Il punto ultimo di tali punti di vista è questo: il significato condiviso si trova alla base del sistema sociale e del sistema culturale.
Ricapitolando: il significato condiviso è veicolato dalla comunicazione.
Ricordiamo questa importante citazione: “Nulla è reale, se non vi è accordo sociale sul fatto che lo sia” (Gergen 1988, pag. 8).
Quindi, ricapitolando: il linguaggio e la narrazione (comunicazione) determinano la conoscenza. La conoscenza serve per interpretare e dare significato alla realtà. Però questo significato ha un valore sociale e culturale. Gli uomini conoscono la realtà sulla base di questa comunicazione, cioè a seconda della comunicazione/narrazione che hanno ricevuto vedono il mondo, che apparirà in un modo diverso a secondo della narrazione ricevuta.