Psicologia Dermatologia Psicodermatologia
L’unione della psicologia e della dermatologia: la psicodermatologia
L’unione della psicologia e della dermatologia: la psicodermatologia
Mi chiede una signora: “Ma è vero che se sono tesa e stressata la pelle ne risente?”
Psicologia Dermatologia Psicodermatologia
La risposta rapida, se non hai tempo di proseguire nella lettura è questa: “E possibile signora; è stato provato che lo stato psicologico di una persona ha impatti sulla pelle, anche se non è ancora del tutto chiaro il meccanismo causale”.
Una riposta più completa richiede di fornire una piccola introduzione alla psicodermatologia.
La psicodermatologia è nata in quanto si è osservato che se è vero che le malattie della pelle hanno spesso ricadute sulla salute psicologica del paziente (funzionamento sociale, autostima, qualità della vita), è anche vero che la salute psichica del paziente può influenzare la pelle. Con ciò non si intende affermare che ogni dermatosi porta con se gravi problematiche psichiche legate all’immagine corporea, ma ammettere che vi è una qualche relazione non di semplice correlazione ma causalità.
Vi sono delle stime relative alla ricerca in psicodermatologia che ipotizzano che il 30% circa dei problemi della pelle è dipendente o in qualche modo aggravato da fattori di natura psicologica. La psicodermatologia è la scienza che si occupa di questo ambito.
Consiglio, per chi conosce l’inglese, la lettura di questa ottima introduzione ai legami tra la psiche e la pelle dell’università di Harvard Medical School: Recognizing the mind-skin connection.
Alcune patologie dermatologiche come dermatite atopica, acne, psoriasi, eczemi risentono e peggiorano in presenza di condizioni psicologiche dominate da stress o tensioni psichiche di qualche tipo.
Per chi fosse interessato a valutare le differenti metodologie offerte dalla psicologia per risolvere o alleviare le problematiche legate alla pelle consiglio la seguente meta analisi. Ve ne sono altre.
Se invece siete interessati ai protocolli di studio, ne abbiamo un ottimo esempio dell’Università di Shieffield in Inghilterra: qui con la psoriasi.