Psicologi tra possessione, psicosi e meccanismi di difesa
Psicologi tra psichiatri ed esorcisti (1° Parte)
Psicologi tra psichiatri ed esorcisti (1° Parte)
In questo articolo voglio mettere in risalto la posizione dello psicologo quando si trova a collaborare con uno psichiatra ed un esorcista.
Psicologi tra possessione, psicosi e meccanismi di difesa
Ogni figura ha un proprio punto di vista. Spesso questi punti di vista sono inconciliabili, e non si trovano punti di contatto. In altri termini è difficile trovare spazio per un dialogo.
Ipotizziamo quindi di trovarci nella situazione in cui un paziente vive un qualche disturbo da possessione e la famiglia lo ha già portato da un esorcista, che a sua volta ha consigliato una visita psichiatrica. Ipotizziamo che la figura dello psicologo sia coinvolta per fornire supporto ed aiuto.
Quando il paziente è stato portato dall’esorcista appositamente autorizzato dal vescovo diocesano costui ha cercato di definire se si tratta di possessione demoniaca con tre criteri generali.
Il primo criterio normalmente utilizzato dagli esorcisti verifica se sono presenti manifestazioni inspiegabili dalle leggi della natura. Per esempio la levitazione, sanguinamenti senza ferite, oggetti che si muovono nell’aria, etc.
Oppure l’esorcista verifica se sono presenti eventi inspiegabili (per esempio parlare lingue straniere, magari antiche).
Il secondo criterio considerato normalmente dagli esorcisti è l’avversione per il sacro. Tale situazione si verifica quando la persona mostra una particolare ostilità quando messa a confronto con oggetti sacri, luoghi consacrati o figure di Gesù, della Madonna.
Vediamo il terzo criterio che normalmente viene valutato, consiste nel mettere assieme i due precedente criteri insieme all’esperienza ed agli studi dell’esorcista.
L’esorcista dopo una prima valutazione invia il paziente per una visita psichiatrica.
Il paziente giunge in visita dallo psichiatra. Ricordiamo che lo psichiatra è un medico specializzato in psichiatria. Molto probabilmente cercando di rimanere ancorato al metodo scientifico ipotizzerà, o arriverà a porre diagnosi di qualche disturbo specifico che appartiene allo spettro psicotico.
Fatto salve le differenze dovute allo specifico disturbo, comunemente accade che il paziente riceve dei messaggi (per esempio “Sei satana”) e finisce con il comportati come si comporterebbe satana. La propria identità è persa, così come il contatto con la realtà. Ricordiamo che queste idee, e questi messaggi, possono essere sia negativi, ma anche positivi.
Lo psichiatra porrà attenzione a dettagli quali per esempio: “vedi satana, sei satana, senti satana”. Porrà attenzione al contesto culturale e anche al contesto psicopatologico.
In ogni caso, molto probabilmente lo psichiatra potrà incominciare con una cura adeguata per aggredire deliri e allucinazioni.
Lo psicologo è la figura più adeguata per cercare di tenere insieme la situazione, supportare il paziente ed in ultimo tirare le fila. Lo psicologo è la figura più adeguata per farsi domande e trarre conclusioni in merito all’origine del disturbo.
In un prossimo articolo analizzeremo in dettaglio il ruolo dello psicologo