Sintomi da possessione diabolica e interpretazioni della psicoanalisi
Un punto di vista sulla possessione diabolica
Un punto di vista sulla possessione diabolica
Proiezione del diavolo all’esterno dell’individuo. Che poi diviene un’entità che perseguita e possiede.
Abbiamo già osservato in altri articoli (per esempio qui) che una famiglia con un paziente con i sintomi della possessione diabolica si troverà a dover avere a che fare con figure, alcune religiose, altre del mondo professionale, che forniranno interpretazioni differenti di ciò che accade.
E’ bene essere preparati. Questo io credo.
Vorrei oggi evidenziare un probabile scenario del contenuto e dei ragionamenti. Si tratta di una linea di pensiero esemplificativa, i cui contenuti potranno variare secondo le circostanze e la scuola dello psicoterapeuta.
Cio a cui ci riferiamo quando si parla di diavolo sono proiezioni o ideazioni della mente. tramite un meccanismo difensivo detto proiezione, normalmente si tende ad attribuire ad altri ciò che è nostro, tipicamente angosce e paure. Il diavolo, di cui abbiamo paura, viene così proiettato nel mondo esterno.
Ottima la definizione che potete trovare su wilkipedia qui:
La proiezione è un meccanismo di difesa arcaico e primitivo che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone.
Si tratta di un caso frequente. L’individuo compie azioni cattive. Perché?
Qual’è la spiegazione che possiamo darci in termini generici secondo lo schema di pensiero psicoanalitico?
L’individuo ha maturato nella giovinezza molti sensi di colpa. Per le più disparate ragioni. Poi quando vengono compiute azioni cattive, occorre un meccanismo che permetta alla persona di giustificarsi, anche di trovare una ragione a queste azioni. A volte è il diavolo che si è impossessato della persona e lo spinge a compiere azioni malvagie.
Con qualche probabilità ci si troverà ad ascoltare una spiegazione simile a questa: l’Io nega le responsabilità degli atti e ne attribuisce la colpa a qualcosa di esterno, che come abbiamo osservato prima è stato scartato e proiettato fuori. Sintetizzando: vi è qualcosa di cui siamo terrorizzati, che magari è dentro. Questo qualcosa viene espulso da noi. Buttato fuori. Da fuori diventa esterno a noi. Un qualcosa che poi ci controlla e possiede.