Le tecniche del buon ipnotista: nominalizzazione
La tecnica della nominalizzazioni spinge l’ipnotizzato a recuperare parti cancellate attivando parti ricche di significato utili.
La tecnica della nominalizzazioni spinge l’ipnotizzato a recuperare parti cancellate attivando parti ricche di significato utili.
Le parole evocano significati: tramite la nominalizzazione il buon ipnotista, stimola il cliente ad evocare contenuti importanti forse sconosciuti alla razionalità. Come può ottenere questo risultato?
Se per esempio l’ipontista procede dicendo: “Lei sa molte cose, lei ha molte conoscenze. Conoscenze importanti”, sta da una parte dicendo che il paziente sa delle cose, ma implicitamente sta anche cancellando l’oggetto del sapere.
Le nominalizzazioni in uno stato di ipnosi hanno la capacità di convogliare molti più significati di quanti se ne potrebbero richiamare in uno stato di veglia.
Sta al paziente evocare i contenuti, ovvero: che cosa so, quali sono queste conoscenze importanti. Importanti per cosa.
Esempi di nominalizzazioni
La nominalizzazione richiama contenuti, ma anche sensazioni, emozioni, speranze, desideri. L’ipnotista non conosce l’intera storia del paziente, non può conoscerla, ma è confidente che nello stato di ipnosi, si può richiamare l’aiuto dell’inconscio che saprà bene cosa richiamare e come utilizzarlo.
Il più grande maestro di nominalizzazioni è stato Milton Erickson. Puoi partire da questa pagina per studiare la sua grande statura nel campo dell’ipnosi.
Il buon ipnotista con l’uso saggio delle nominalizzazioni genera la ricerca nell’inconscio stimolando l’attenzione del paziente. La ricerca nell’inconscio è appunto un tentativo di accedere alle sole risorse utili eliminando tutti i contenuti inutili.
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