Lo sviluppo della personalità secondo Jung
Io, Inconscio Personale, Inconscio Collettivo
Io, Inconscio Personale, Inconscio Collettivo
Secondo Jung la personalità consta di istanze e sistemi tra loro separati, ma che interagiscono continuamente:
Freud, che aveva diviso la psiche in io, es e super io.
Jung invece ipotizza un io che è in sintesi il luogo della razionalità. Poi vi sono l’inconscio personale e l’inconscio collettivo.
Jung ipotizza la distinzione tra inconscio personale e inconscio collettivo. Nell’ inconscio personale vi è il luogo che dove è possibile esplorare i complessi,.
I complessi sono quell’insieme di idee, condensate fra di loro che hanno una particolare tonalità affettiva.
Nell’ inconscio collettivo si possono esplorare gli archetipi.
L’archetipo è un concetto cardine proprio di Jung (per saperne di più sugli archetipi visita la pagina del mio libro Psicologia dei Cammini Sacri).
Lo sviluppo di personalità per Jung nasce da una incontro collusivo tra il corpo e il mondo circostante (inconscio collettivo).
L’io è in parte razionale ma in qualche modo è formato anche da una zona oscura e misteriosa che collega l’individuo all’insieme della collettività umana, cioè alla cultura trasmessa nel corso delle generazioni.
Questo insieme è dato dall’inconscio collettivo. L’ io è in realtà una zona d’ombra che deve essere esplorata con modalità diverse.
ricapitolando, l’io è il centro della coscienza razionale, tuttavia secondo Jung l’io è anche l’ insieme di tutta una serie di fattori “oscuri” in collegamento con la nostra storia che non sono consci e consapevoli ma è inconscia e viene identificata da Jung col termine sè.
In altri termini: l’io non è un’istanza unitaria bensì è un’istanza complessa, cioè rappresentata da un insieme di più aspetti consci e non propriamente consci che quindi a differenza di Freud è una parte della psiche molto variegata e complessa.