Psicologia e Positivismo
Il positivismo all’origine di molte psicologie moderne
Il positivismo all’origine di molte psicologie moderne
Trattare il tema Psicologia e Positivismo significa porsi la domanda circa l’origine e l’epistemologia della stragrande maggioranza delle psicologie.
Abbiamo in precedenza già trattato le differenze tra alcuni approcci psicologici e il cattolicesimo oppure quando abbiamo toccato il tema cognitivismo e costruttivismo.
Si tratta di un tema poco trattato, ma di una certa rilevanza sia nel caso sei:
Il positivismo è una visione antropologica nata nel corso dell’Ottocento in Europa durante il periodo di grande sviluppo scientifico. In senso rigoroso il positivismo è la filosofia di Auguste Comte (1798-1857).
Si potrebbe dire che il positivismo è un’orientamento filosofico che vede la scienza come unico mezzo per conoscere la realtà.
Secondo il positivismo la scienza è l’unica conoscenza valida, ovvero non esistono altre forme di sapere al di fuori della scienza. L’aspetto importante è che si intende la scienza come unica forma di sapere non solo per le cosi dette scienze naturali, ma anche per le scienze sociali, come per esempio la sociologia e la psicologia. La sociologia è infatti la scienza della società.
Se vi state lecitamente chiedendo che cosa pensa il positivismo della vita spirituale e in generale dei pensieri ecco la risposta: si tratta di fenomeni che discendono dalla materia, ovvero dalla biologia del cervello e dal contesto sociale. Possiamo osservare una gerarchia molto chiara. Dominano i fenomeni naturali su tutto il resto.
La scienza non serve unicamente per conoscere ma anche per risolvere i problemi dell’uomo e della società. La scienza è in generale ottimista, e nella scienza si trova la strada verso un generico bene. Qui vi è ovviamente una contraddizione, in quanto scienza e bene non vanno d’accordo.
La scienza declina la tecnica per risolvere questioni pratiche.
Il positivismo si pone in netta contrapposizione con le religioni tradizioni, per esempio con il cristianesimo.
Per contrapporsi sullo stesso livello il positivismo ha originato la così detta religione dell’umanità, che pratica il culto laico del così detto grande essere. L’interpretazione classica che il grande essere è l’umanità, ma si trovano interpretazioni differenti. Gli scienziati sono i sacerdoti dell’umanità della chiesa positivista.
Nella sua versione originale e prima, la psicoanalisi ha una visione scientifica della psiche: dai fenomeni energetici biologici del corpo vengono generate le cariche psichiche. Nulla può esistere che non derivi dagli impulsi. Non è ancora chiaro il meccanismo scientifico con cui ciò accade ma la speranza è di comprenderlo. Le topiche per fare un esempio descrivono dei modelli scientifici non ancora spiegati.
Il legame è chiaro: le psicologie umaniste si fanno portatrici dell’idea ottimistica che l’uomo può bastare a se stesso per auto realizzarsi. Qualche tecnica bene indirizzata e applicata e una buona conoscenza possono portare alla piena realizzazione. In generale per motivare il fatto che non ci si sia ancora realizzati vengono incolpate le costrizioni che non sono state completamente lasciate al passato: basta liberarsi e le cose andranno meglio. LE psicologie umaniste si fanno portatrici di una nuova etica.
Il legame con il positivismo sono le tecniche scientifiche. Basta applicare le giuste tecniche per risolvere problemi psicologici.
Il punto di contatto è la visione costruttivista della conoscenza, in cui viene annullato e cancellato in modo definitivo il concetto di verità e realtà oggettiva. Qui mi sembra si vada anche oltre al positivismo: la realtà si può costruire.