Disperazione e angoscia
Disperazione e angoscia del paziente portatore di una condizione di dolore cronico.
Se ti trovi in una situazione di dolore allora è molto probabile che stai sperimentando l’emozione della disperazione dell’angoscia che potrebbe condurre ad un disturbo d’ansia.
Questo articolo potrebbe esserti utile per prendere coscienza di questa emozione molto spiacevole e dei sentimenti correlati.
Prendere coscienza della disperazione è il primo passo per iniziare a stare meglio, dunque non ti fermare e continua a leggere. Spero ti sia utile e che tu possa trarre giovamento.
A volte nella vita non si riescono a dare parole alle emozioni che si stanno provando è può essere una cosa ragionevole dedicare qualche minuto a dar voce a queste emozioni spiacevoli.
Dunque se questa è la tua situazione prova a dedicare due o tre minuti alla lettura di questo articolo.
Grazie per la visita
La disperazione e l’angoscia sono delle reazioni ad eventi che si realizzano in esperienze soggettive e mutamenti fisiologici nel corpo.
Abbiamo due elementi: 1) esperienze soggettive e 2) mutamenti fisiologici. In altre parole: avviene qualcosa a livello soggettivo ed oggettivo.
L’angoscia è una delle reazioni emotive a eventi drammatici e che si collegano all’ansia.
A livello soggettivo abbiamo un certo livello di apprensione, di preoccupazione. Ma quando si è disperati questo stato di apprensione e preoccupazione è ai massimi livelli.
Si vive in uno stato di “messa in guardia“.
A livello oggettivo abbiamo l’attivazione del del sistema nervoso autonomo.
In seguito ad una situazione esterna percepita come pericolosa si attiva involontariamente la paura. La paura ci mette in uno stato di guardia dal potenziale pericolo.
Si tratta di un segnale automatico, ovvero non volontario. La paura è automatica.
La paura se non trova valide ragioni di contrasto e di speranza può condurre alla disperazione.
L’angoscia invece compare quando si realizza una situazione di pericolo psicologico interno all’individuo. Poco chiaro? Facciamo un esempio: da dentro di noi nasce un impulso inaccettabile (per convenzione, per educazione, etc.). L’angoscia e la reazione involontaria al fatto che vi è il pericolo di perdere il controllo di fronte a questo pericolo interno.
La caratteristica del dolore cronico è che induce sia paura, disperazione, che angoscia.
Inoltre il dolore essendo sempre presente induce disperazione in continuazione.
Non stiamo quindi parlando di eventi rari o sporadici, ma di un evento continuo che induce paura e disperazione in continuazione.
L’individuo è attaccato continuamente, e automaticamente paura e angoscia rimangono presenti.
La paura normalmente rende preciso il pensiero ed acutizza i sensi. Nel caso del dolore cronico ciò non avviene perchè la paura ha fatto un passo in più: si è trasformata in “paura panico”. Ed il panico sappiamo che rende scuro il pensiero e non permette all’individuo di avere alcun controllo sui sensi.
Sappiamo che alla paura si risponde con la fuga o l’attacco, e raramente con il freezing. Nel caso di paura panico invece si tende a rispondere con il freezing. Ci si blocca e questo non fa che peggiorare la situazione perchè sarebbe necessario ragionare ed elaborare strategie e tattiche per uscire dal freezing.
La malattia fisica che si concretizza anche in un dolore cronico mette sotto attacco la persona che si sente sotto continua minaccia (pericoli esterni e pericoli interni). Si generano paura e angoscia. Normalmente si fuggirebbe, ma nel caso di dolore cronico si tende a “bloccarsi”.
Questa strategia di difesa però non è efficace, perchè bisognerebbe essere in grado di rispondere e trovare soluzioni.
L’ansia nel caso del dolore cronico scaturisce anche da qui. Sappiamo di dover fare qualcosa, ma è impossibile.