Serve una persona empatica per aiutare un paziente con dolore cronico
Le caratteristiche della persona empatica
I pazienti con dolore cronico riferiscono molte difficoltà quando si interfacciano con i professionisti, sia medici che psicologi.
Normalmente la richiesta esplicita a livello psicologico e semplicemente quella di essere creduti, e supportati nel dramma dell’esperienza di vita di dolore cronico.
I pazienti lamentano la mancanza di empatia, ovvero di non trovare dall’altra parte una persona empatica. Vediamo cosa significa empatia.
Il contesto in cui si può fare esperienza dell’empatia è il colloquio. Il colloquio in quanto tale altre a servire per fare l’anamnesi e una diagnosi, da un punto di vista psicologico è utile per indagare il campo delle emozioni.
Nel colloquio, oltre a ciò che viene detto e comunicato verbalmente dal paziente, è importante osservare il non-verbale, ovvero: i gesti, la postura, la voce, lo sguardo, il contatto visivo, i movimenti oculari ed in ultimo la mimica (facciale e non facciale).
Sappiamo che è soprattutto attraverso la comunicazione non verbale (CNV) che viene espresso l’inconoscio e dunque le emozioni le emozioni inconsce.
L’empatia è la caratteristica che colui che conduce il colloquio deve possedere per esplorare in modo adeguato il mondo emotivo del paziente.
L’empatia richiede il giusto livello di partecipazione ed il giusto livello di distacco.
Troppa partecipazione oltre a risultare troppo pesante rischia di offuscare il grado di valutazione.
Troppo distacco non permette di assumere le informazioni, e si rimane con niente, oltre a non aver dato niente.
Troppa partecipazione porta alla fusione di se stessi con l’altro. Se è vero che si arriva a sentire come l’altro si perde il grado necessario di valutazione necessario per essere utili.
Allora ciò che può accadere e che il grado di partecipazione sia:
Infatti ciò serve perché l’identità della persona che aiuta non vada persa nella fusione.
Inoltre colui che aiuta non deve “affogare” nelle emozioni rimosse perchè logicamente non potrebbe essere di aiuto.
Sintetizzando: l’empatia è un giusto equilibrio tra partecipazione e distacco.
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