Il dolore può condurre alla psicosi?
A volte i pazienti con dolore cronico vengono scambiati per psicotici, ma la verità è diversa: sono solo pazienti con dolore cronico importante.
Nelle conversazioni tra persone con patologie di dolore cronico è tipico sentirsi dire “Mi scambiano per pazzo, per matto“. Non è raro sentirselo raccontare.
Ma uno non era pazzo prima del dolore cronico, quindi ci si chiede se è corretto pensare che è stato il dolore cronico a condurre alla pazzia, ovvero il dolore può condurre alla psicosi? Qual’è, se c’è, la relazione tra dolore e psicosi?
In termini psicologici è più corretto parlare di psicosi che di pazzia o di “essere matti” (visita la pagina se vuoi saperne di più su nevrosi e psicosi e quali sono le differenze) .
Quindi, oltre l provare dolore intenso e al non essere creduti si passa anche per matti.
Vediamo le caratteristiche, o meglio le manifestazione del disturbo psicotico, con qualche piccolo esempio legato al dolore cronico in neretto:
Nella mia esperienza, non tutte le categorie sono rispettate.
Si può perdere la relazione con la realtà, ma normalmente ciò avviene in modo temporaneo, o meglio finché perdura il dolore forte. Può accadere di provare derealizzazione e depersonalizzazione, ma raramente le funzioni dell’io sono disgregate. Invece i problemi relazionali ci sono sempre, perché il dolore è difficile da sopportare anche per gli altri.
Vi sono due meccanismi di difesa utilizzati nella psicosi (per saperne di più sui meccanismi di difesa clicca qui):
Nella mia esperienza mentre la proiezione è tipica, la proiezione lo è di meno.
Concludendo: la relazione dolore psicosi non è completa, cioè il dolore cronico non conduce alla psicosi da solo. Possiamo però affermare che il dolore cronico porta a vivere momenti che richiamano le caratteristiche della psicosi.
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