Psicologia, Religione, Antropologia: la Concezione dell’Uomo
La concezione dell’uomo è importante per vivere e sopravvivere.
Nel tempo ho studiato e fatto ricerche approfondite per comprendere i numerosi e complessi fattori che incidono sulle nostre vite, sempre con una particolare attenzione agli aspetti antropologici e religiosi.
Dal mio punto di vista chiedersi il perché e l’origine di ciò in cui crediamo è estremamente importante per sopravvivere alle turbolenze della vita.
Provo a spiegarmi con un esempio tipico nella nostra cultura. Se una persona è legata ad una religione monoteista, e per esempio è legata alla cultura cristiana in cui è nata o per altre ragioni crede in qualche forma di valore assoluto, come per esempio un Dio o un’Entità Suprema, troverà di certo difficoltà se si affida a psicologi o psicoterapeuti che fanno riferimento a scuole di stampo comportamentale, cognitivo, sistemico o strategico.
Questo accade perché spesso l’antropologia di base di queste scuole, ovvero la concezione dell’uomo è in conflitto con le sue credenze. In generale, e con le dovute eccezioni, queste scuole tendono a ipotizzare che non esista un valore assoluto, ma che la realtà venga costruita dal nostro modo di leggere gli eventi. Questo è un esempio, e concedetemi di dire che il discorso è ovviamente più complesso. Inoltre di scuole di pensiero in psicologia ne esistono moltissime, ognuno con le proprie caratteristiche ed i propri “distinguo”.