Rabbia repressa e nevrosi
La rabbia repressa nei nevrotici
Ti sei mai chiesto perché persone troppo posate e tranquille ti fanno sentire come se dentro di loro avessero una rabbia enorme.
Una rabbia enorme che se ne sta quieta appunto, ovvero una rabbia repressa.
Se vuoi saperne di più dedica qualche minuto a leggere questo articolo.
Per il momento grazie per la visita.
E’ complicato definire cosa sia la rabbia. Spesso per parlare di rabbia si parla delle emozioni collegate:
Prova a pensare al tuo caso di vita? Cos’è la rabbia. Qualcosa di esterno o qualcosa che cova dentro (la rabbia che cova)?
Quindi esattamente cos’è la rabbia? Io opto per definire la rabbia come uno stato emotivo di sottofondo che ci fa sopravvivere.
E come ogni stato emotivo la nostra miglior azione e cercare di indagarlo e conoscerlo. Naturalmente non è facile.
Si tratta di uno stato emotivo che ha a che fare con l’adattamento. Quando qualcosa non è gradito nel contesto esce fuori questa rabbia che poi spinge l’individuo ad una azione di adattamento. Se questa azione non si realizza allora la rabbia cova sotto.
La rabbia che cova è una rabbia soffocata: rabbia repressa
Non è che se la rabbia è repressa non esiste. Continua ad esistere.
Solo a volte la rabbia può manifestarsi nell’ira. Ma anche l’ira può essere passiva o aggressiva. Passiva quando si manifesta con atteggiamenti di elusività, finta riservatezza, distacco, sacrificio di se stessi oppure aggressiva quando diventa comportamento distruttivo e vendicativo.
Possiamo dire che vi è una rabbia che nasce da un risentimento, ovvero da una sensazione di ingiustizia in seguito a qualche cosa che crediamo di aver fatto con merito e fatica. In altri termini: si è risentiti perché pensiamo di essere stati svalutati. Noi pensiamo di valere di più, ma ci viene detto che valiamo di meno, magari come altri che secondo il nostro punto di vista valgono di meno.
Qui si intuisce che la rabbia che nasce dal risentimento è legata alla nostra immagine di se, e implicitamente all’immagine critica che abbiamo degli altri.
Se la rabbia che abbiamo dentro rimane sopita, la persona sviluppa la sindrome del martire è l’ira che ne sussegue diventa passiva.
Cioè si è passivamente irritati e odiosi, ma questi sentimenti rimangono nascosti alla vista.
Questa rabbia repressa che abbiamo descritto ha un peso rilevante e forse determinante nel carattere e negli atteggiamenti della persona e va a determinare la sua esperienza di vita.
La caratteristica di questa rabbia è la rigidità che determina il senso di superiorità nevrotico di queste persone.