Depressione e cognitivismo
Il pensiero cognitivista in merito al pensiero del depresso
Il pensiero cognitivista in merito al pensiero del depresso
La psicologia cognitiva si concentra:
Nel caso delle sindromi depressive la psicologia razionale cognitivista identifica alcuni pensieri stereotipati che compaiono prevalentemente nei periodo critici. Cercherò di descrivere alcuni di questi pensieri qui di seguito.
Il tema è la valutazione dell’importanza degli eventi che accadono.
Se per esempio un individuo ha delle difficoltà a svolgere un compito che gli è stato assegnato a lavoro, egli si focalizzerà su due aspetti in particolare:
La realtà potrebbe essere diversa. Infatti considera per esempio che per svolgere quel dato compito occorre un training (che magari non è stato fornito) oppure semplicemente non si è provato a sufficienza e dunque si valuta in modo esagerato ciò che appare.
Non è raro osservare pensieri che esagerano le proprie responsabilità e che riguardano il concetto di senso di colpa. Il pensiero di sentirsi in colpa ha livello cognitivo porta a disturbi depressivi.
Il paziente depresso tende a trarre conclusioni generali da eventi singoli.
Osserviamo questo: l’individuo depresso è portato a costruire le proprie percezioni generali su base di singoli eventi.
Per esempio: ho avuto una discussione con qualcuno, ciò mi porta a pensare che litigherò con tutti sempre.
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Personalizzare significa pensare che tutto ciò che accade al di fuori di se stessi ha a che fare con se stessi anche se non vi sono elementi che supportano tale idea.
Se qualcosa va male intorno a noi, si pensa che sia colpa nostra. Chiaramente questa modalità di pensiero di personalizzare gli eventi è maggiormente vero in caso di eventi negativi.
Il legame tra depressione e senso di colpa si fa molto forte nel caso della personalizzazione.
Si tratta del pensiero che porta a vedere il mondo fatto da elementi contrapposti: o bianco o nero, o bene o male o si ottiene tutto o non si ottiene nulla.
Ovviamente non è così, ma il paziente depresso tende a vedere tutte le cose in questo modo, senza vie di mezzo. Non esistono mezzi successi, cose che vanno abbastanza bene. Esistono cose che vanno o bene o male.
Il pensiero dicotomico e la generalizzazione può essere associato anche all’inferenza arbitraria (trarre conclusioni in assenza di evidenze o elementi razionali) e all’astrazione selettiva (vedo solo una piccola parte di un evento o situazione e da questa traggo conclusioni inappropriate). Parlando di depressione e cognitivismo assumono un ruolo molto importante le distorsioni cognitive o bias cognitivi.
Per concludere il tema “Depressione e cognitivismo” possiamo richiamare il pensiero di Aaron Beck relativo alla triade di pensieri cognitivi che caratterizzano il paziente depresso:
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