Qual’è il simbolo della resilienza psicologica

La resilienza è un fattore di protezione

Mettiamo in chiaro un punto: la resilienza è un fattore di protezione.

La resilienza si attiva quando serve per proteggerci. Lo scopo e farci sopravvivere.

Cosa attiva la resilienza? Facciamo una lista:

• risorse interne di un individuo quali:
  • intelligenza,
  • esperienza
  • centro del controllo,
  • temperamento
• le risorse esterne fornite dall’ambiente esterno
  • rapporto con gli altri (solidarietà, aiuto, cooperazione, etc.)
  • le risorse del contesto (visibili o da cercare e trovare).

Sia i fattori interni che fattori esterni possono favorire il processo di resilienza. Possono essere tutti presenti, o solo in parte presenti. Un individuo può non avere il supporto degli altri e di una rete di protezione, ma può ingegnarsi (intelligenza) e esprimere il proprio temperamento per reperire risorse non immediatamente visibili.

La resilienza come processo e come esito

La resilienza normalmente viene considerata un processo. Su internet troverai dozzine di corsi per rafforzare la resilienza per mezzo di svariati processi.

Al di là dei vari metodi e tecniche perseguite, il punto centrale è proprio l’attivazione del processo di resilienza. Questo è l’elemento specifico che  potenzia le possibilità di cambiamento e sopravvivenza.

Quindi, sintetizzando: la resilienza può essere intesa sia come:

• processo
• esito del processo

Il simbolo della resilienza psicologica

Nella meccanica la resilienza e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di resistere agli urti senza spezzarsi.

In psicologia il termine resilienza psicologica ha assunto il significato di capacità di un individuo di resistere con successo a situazioni avverse.

Il simbolo della resilienza psicologica è lo stelo del fiore che resiste al vento e alle intemperie. Si piega ma non si spezza.

Il simbolo della resilienza psicologica è come la resistenza

La resilienza psicologica è anche resistenza:

• l’abilità di sviluppare competenze partendo dalle difficoltà e
• la capacità di rafforzare la fiducia in sé e nelle proprie azioni.

La resilienza vista come resistenza si oppone a ciò che

• destabilizza,
• disorienta,
• traumatizza.

Resilienza: frasi

• Adattamento positivo in risposta alle avversità (M.A. Waller 2001).
• Processo positivo di adattamento che aiuta gli individui a resistere e a superare le avversità (A.S. Masten 1994).
• La resilienza può essere individuata a livello della persona, di un gruppo, di una comunità e fortifica le capacità vitali di coloro che ne sono coinvolti (Grotberg 1995).
• Competenza che si esprime nel contesto di sfide significative all’adattamento e allo sviluppo ( A.S. Masten e pp J.D. Coatsworth 1998).
• Qualità che aiuta gli individui o le comunità a resistere alle avversità (T. Newman e S. Blackburn 2002).

Gli elementi costitutivi della resilienza

Si veda G.A. Bonanno (2004) che cita:

1. la forza d’animo(definire un obiettivo significativo nella propria esistenza, convinzione di essere in grado di controllare l’ambiente circostante, impegnarsi per poter raggiungere determinati risultati, convinzione di essere in grado di apprendere e crescere grazie ad esperienze positive e negative),
2. fiducia in sé e nelle proprie capacità;
3. strategie di coping di tipo difensivo (repressione degli affetti negativi),
4. capacità di esprimere emozioni positive, ovviamente prima bisogna saperli individuare riconoscere.

I sei sensi della resilienza psicologica

L’Institute for Mental Health Initiatives (vedi per esempio qui)ha individuato i sei sensi della resilienza.

Vediamo un esempio dei sei sensi in un individuo resiliente:

1. valore: si sentono amate e apprezzate,
2. speranza: hanno progetti per il futuro,
3. competenze: sentono che è possibile risolvere i problemi,
4. bontà: possiedono buone capacità empatiche e sono disponibili ad aiutare gli altri,
5. potere: credono nella loro capacità di cambiare le situazioni,
6. comunità: se non è possibile risolvere da soli i problemi e si relazionano con l’ambiente circostante

Resilienza e locus of control

Bonanno definisce il Locus of control come la variabile psicologica che indica la percezione da parte dell’individuo di riuscire o meno, a controllare in modo significativo il proprio destino e la propria realtà sociale.

In altre parole si tratta della capacità di individuare quale degli elementi interni o esterni di controllo deve essere messo in atto per controllare il proprio destino.

Suggerisco la lettura dell’articolo che ho scritto Psicologia e Positvismo.