Il colloquio clinico psicologico
Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione e di studio del funzionamento psichico umano
Una domanda comune che ci si sente porre è questa: come funziona il colloquio clinico psicologico? In questo articolo: Lo approfondiremo questo argomento.
Evidenzierò le principali fasi del colloquio clinico psicologico,
Sono interessato a trasferire i concetti base, e non a scrivere un trattato su tutte le possibili casistiche in cui può avvenire un colloquio clinico. Spero sia di tuo gradimento. Se hai suggerimenti o gradisci lasciare un feedback ti chiedo la cortesia di commentare in fondo all’articolo.
Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione e di studio del funzionamento psichico umano.
Gli scopi del colloquio effettuato da uno psicologo sono i seguenti:
Per attuare un colloquio viene utilizzata la comunicazione, in particolare:
Secondo Nancy McWilliams la diagnosi psicodinamica si configura principalmente come
una diagnosi del carattere soggettivo della persona che abbiamo difronte
e si articolata in 8 ambiti che permettono di comprenderne la realtà vissuta.
Il temperamento è l’insieme dei tratti e delle caratteristiche ereditarie che ognuno presenta nel proprio modo di essere nel mondo. Il terapeuta deve conoscere il temperamento del paziente al fine di costruire una relazione più autentica con lui.
Cogliere gli affetti del mondo di un individuo significa venire a contatto con il patrimonio affettivo della persona e come manifesta la vita emozionale. In alcuni casi si potrebbe dire di come non si manifesta una vita affettiva emozionale.
Si indaga è il suo stile nel vivere le relazioni con gli altri, se ci sono dei copioni che tende a ripetere nella propria vita.
Durante il colloquio clinico si vanno ad indagare il modo di comportarsi, agire e relazionarsi con gli altri appreso da figure significative e che abitano “inconsciamente” il proprio mondo interiore. Ci si chiede: questo comportamento, questo modo di relazionarsi da chi arriva. Vi è una identificazione alla base di alcuni agire.
Si indaga quanta ne ha o non ne ha il paziente , se è presente in alcuni ambiti ma non in altri. Si valuta se ci sono convinzioni che vanno a costruire quella che è la mappa personale.
Oltre alle identificazioni bisogna valutare se ci sono delle credenze patogene. Le credenze patogene sono le leggi interiori che guidano la persona e che costituiscono le credenze.
Le credenze sono possibili generatrici di patologia perché non sono in una relaziona congrua con quello che è il piano reale.
I meccanismi di difesa sono reazioni psicologiche inconsce o inconsapevoli attraverso cui la persona reagisce a situazioni difficicili.
Durante il colloquio occorre porre attenzione alle problematiche evolutive ovvero al tipo di attaccamento con le figure di riferimento che il paziente ha avuto nella sua infanzia.
Per un’introduzione alla psicologia clinica clicca qui: Che cos’è la psicologia clinica
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