I test proiettivi
Il meccanismo della proiezione utilizzato nei test proiettivi
Una domanda comune che ci si sente porre è questa: ma cosa sono i test proiettivi psicologici?
La risposta breve che si può dare è questa: sono i test che fanno uso del meccanismo della proiezione. Se vuoi saperne di più leggi l’articolo riportato qui sotto. Scoprirai un mondo interessante.
Rispondo che sono interessato a trasferire i concetti base, e non a scrivere un trattato su tutti i possibili aspetti dei processi proiettivi di cui fanno uso gli psicologi per indagare la personalità. Spero sia di tuo gradimento. Se hai suggerimenti o gradisci lasciare un feedback ti chiedo la cortesia di commentare in fondo all’articolo.
I test proiettivi fanno appello ala produzione spontanea del soggetto.
I metodi proiettivi fanno leva su queste produzioni libere e offrono al clinico spunti che vengono vengono utilizzati nella diagnostica psicologica per la valutazione della personalità.
Tali metodi si chiamano proiettivi perché si basano sul meccanismo psicologico della proiezione.
Il termine proiezione è stato introdotto da Sigmund Freud.
Essa consiste nell’attribuire ad altri, o alla realtà esterna, sentimenti e qualità proprie, ma che non si riconoscono come proprie, mediante un processo difensivo inconscio.
—-> Clicca su questo articolo se vuoi approfondire il tema: I meccanismi di difesa.
Attraverso la proiezione un individuo attribuisce ad altri i propri sentimenti, i propri impulsi e i propri pensieri inconsci che sono per lui inaccettabili e questo perché il soggetto rinnega i propri sentimenti e solitamente li proietta verso la persona da cui si sente minacciato.
Il meccanismo della proiezione non è necessariamente patologico. Anzi è un meccanismo di difesa molto usato da persone che potremmo definire sane.
A nessuno piace vedere le proprie debolezze ed è naturale proiettarle fuori.
Questo tipo di proiezione si potrebbe definire catartica, perché il soggetto attraverso di essa si libera delle tendenze inconsce.
Spesso le tendenze sgradite, quelle che non possiamo o vogliamo ammettere.
Ma vi può essere anche una proiezione semplice, cioè l’attribuire ad altri caratteristiche che si accettano o si riconoscono come proprie.
Il fatto di proiettare sentimenti o qualità che si riconoscono come proprie non significa che il meccanismo della proiezione sia consapevole; infatti, tale meccanismo non lo è mai.
Nel momento in cui una persona proietta, cioè esteriorizza certi sentimenti, è inconsapevole che questi siano propri. A seguito di un’analisi o di qualcuno lo fa notare può diventarne consapevole.
Il presupposto di base dei metodi proiettivi è quello che la proiezione viene provocata sperimentalmente mediante uno stimolo esterno e non strutturato.
Il processo di proiezione avviene tanto più facilmente quanto più vago e meno strutturato è lo stimolo al quale vengono sottoposti i soggetti e quanto più forte è la pulsione interna.
Per esempio durante una seduta lo psicologo mostra al soggetto un’immagine che rappresenta una scena e lo si invita a raccontare una storia basandosi sull’immagine stessa.
L’idea e che il soggetto senza rendersene pienamente conto proietterà i contenuti del proprio mondo inconscio nel racconto, quindi lo psicologo avrà parecchio materiale da analizzare che riguardano:
E’ molto importante che il materiale proposto sia:
Non esiste una classificazione univoca, però comunemente possiamo suddividere i test proiettivi secondo le seguenti categorie principali:
Vi sono poi altre tecniche simili