Melanie Klein e la psicoanalisi dei bambini
Il metodo di Melanie Klein
Sei arrivato qui perchégià conosci la figura di Melanie Klein, perché la trovi affascinante?
Oppure sei un genitore che si sta interrogando sui comportamenti e sulle modalità di espressione del proprio bimbo e ti sei imbattuto nella storia di questa pioniera della psicoanalisi dei bambini? A scuola ti hanno proposto delle sedute da uno psicologo infantile e vorresti capire di cosa si parla e dei metodi?
Se vuoi farti un’idea dell’argomento di suggerisco di continuare a leggere, ci vorrano pochi minuti, ma potrai sapere di cosa si sta parlando. Infatti la psicoanalisi kleiniana è molto importante e riconosciuta in Italia, in particolare in ambito sanitario.
Spero sia di tuo interesse e grazie per la visita.
Melanie Klein (Vienna, 30 marzo 1882 – Londra, 22 settembre 1960) ha elaborato un approccio nuovo della psicoterapia per avvicinarsi ai bambini, specialmente quelli piccoli che non sono ancora in grado di comunicare a parole quello che provano. La sfida per Melanie Klein era inventarsi una nuova tecnica adatta per i bambini che potesse funzionare come il metodo delle libere associazioni di Freud.
Melanie Klein intuisce che il bambino comunica quello che capita nella sua mente attraverso il gioco.
Il setting rimane analogo a quello degli adulti per quanto riguarda ad es gli orari e i giorni fissi degli appuntamenti.
La persona adulta con l’analista riproduce il rapporto che aveva con le figure di riferimento, il padre e la madre, a livelli diversi (si parla infatti di transfert). La “scoperta” di Melanie Klein è che anche il bambino in realtà ha reazioni di transfert con il suo psicoterapeuta. Come è possibile tutto questo? Importantissimi per la Klein sono due elementi. Gli oggetti interni e la fantasia.
In pratica le reazioni del bambino non sono semplicemente il risultato di percezioni di oggetti reali, ma sono un mix di reazioni a percezioni reali esterne e di stimoli provenienti dal suo mondo interno fantastico.
Melanie Klein si affaccia, attraverso la tecnica del gioco, sul mondo interno del bambino, fatto di forti emozioni e pulsioni. Se il bambino è arrabbiato sente l’altro come arrabbiato o come cattivo, anche se l’altro non lo è. Facciamo un esempio puo succedere che, quando un genitore blocca il bambino nel compiere un’azione pericolosa, il bambino davanti questo divieto si arrabbia moltissimo e ai suoi occhi il genitore diventa brutto e cattivo.
Alla fine si crea un circolo vizioso in cui la rabbia del bambino aumenta, la riversa sull’ambiente esterno, prova disagio della situazione e si sente attaccato e non fa che rendere l’esterno ancora più cattivo. Come spezzare questo circolo vizioso?
Melania Klein propone due vie di uscita: da una parte condurre il bimbo a percepire la realtà vera dall’altra insegnarli a sopportare l’angoscia e i conflitti. Si avvale di mezzi di comunicazione basati sulla tenerezza e sull’amore in un ambiente che comunichi questi sentimenti.