Stanchezza cronica
una stanchezza che non trova riposo
A volte si dice di qualcuno che è “nato stanco”. Ma la sindrome da stanchezza cronica è una cosa ben diversa…
Compare ad un certo punto l’incapacità di stare a passo con i compiti della vita (lavoro-famiglia-socialità). Essa, cosa molto importante, non è una condizione a genesi psicologica…
Continua a leggere, in pochi minuti scoprirai di cosa si tratta e come rapportarti con chi soffre di questa condizione.
Leggi qui di seguito e per intanto grazie per la visita.
La sindrome da stanchezza cronica (Chronic fatigue syndrome-CFS) è caratterizzata da una profonda stanchezza, inspiegabile e che peggiora con lo sforzo. L’affaticamento è accompagnato da disfunzione cognitiva per più di 6 mesi.
In passato la sindrome da stanchezza cronica era chiamata encefalomielite mialgica (ME) perché i medici inglesi avevano ossservato un affaticamento cronico (componente muscolare) e deficit cognitivi (componente encefalitica).
Successivamente,tuttavia, si osservò che la componente encefalitica era assente.
Diagnosi
La diagnosi è clinica e richiede la presenza dei seguenti tre sintomi:
Inoltre deve essere presente almeno uno dei seguenti segni:
Alla visita questi pazienti hanno spesso linfonodi piccoli e non dolenti.
Il medico potrà decidere di fare esami per escludere altre patologie responsabili di stanchezza/astenia (emocromo, funzionalità tiroidea, ecc).
La causa della stanchezza cronica non è nota e non esistono esami specifici: si tratta di una una diagnosi di esclusione.
Quello che è importante sottolineare qui è che la sindrome da stanchezza cronica non è un disturbo psicologico, ma una malattia organica.
L’esatta causa, come già detto non è nota. Si è ipotizzato una disfunzione del sistema immunitario (linfociti T, infiammazione e autoanticorpi), del metabolismo, degli ormoni. Tuttavia, nessun nesso causale è stato accertato.
Negli Stati Uniti si stima che ne siano affette dalle 800.000 ai 2,5 milioni di persone, ma nell’80-90% dei casi non viene diagnosticata. La fascia di età più colpita è l’età media e ne sono più colpite le donne.
Di solito dura per anni e ha dei momenti di riacutizzazione e di remissione con miglioramento del rendimento,
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